Crisi econ.

proposta  pratica  anticrisi
L’ATTUALE SITUAZIONE E’ OBBIETTIVAMENTE INSOSTENIBILE E DESTA MOLTA PREOCCUPAZIONE.

I
nnanzitutto occorre creare un flusso di contante a disposizione del Governo affinché possa impiegarlo per il risanamento economico e per le riforme strutturali. D’intesa con le parti sociali tutti i lavoratori devono devolvere all’Erario il guadagno netto” di una giornata lavorativa. Con l’introduzione del “sabato lavorativo”  il dipendente contribuirà al risanamento erariale. Quattro giorni al mese. Quaranta giorni all’anno. Un anno sperimentale è d’obbligo. Contestualmente i datori di lavoro devolveranno il “guadagno netto” della propria attività per gli stessi quaranta giorni dell’anno.
La somma derivante dalla forza lavoro pubblico/privato sarà devoluta all’Erario la cui gestione sarà affidata ad uno speciale comitato di garanzia e di controllo.
Tuttavia indipendentemente dai dati economici è importante intraprendere una politica di risanamento generale e di rigore dei conti ppbb per attivare una spirale virtuosa, di cui si sente la mancanza, per gratificare ed incoraggiare sin da subito il cittadino per gli sforzi  che dovrà compiere a tempo determinato (in luogo delle classiche “lacrime e sangue” e del “mettere le mani in tasca dei risparmiatori”). Questa è una condizione necessaria e sufficiente per intraprendere qualsiasi iniziativa. La politica è invitata a promuovere questa iniziativa - migliorata e perfezionata - per rispondere alle esigenze contingenti e delle note attese di un nuovo corso politico e sociale noto da tempo come Nuovo Risorgimento. I partiti politici invece di recitare il mea culpa farebbero meglio a decidersi in modo definitivo a varare quelle riforme da decenni annunciate (v. il mio blog) per attuare una perfetta exit strategy - che sicuramente sarà applicata anche da altri Paesi - e di impostare la governabilità partendo dalle linee di principio e non continuare a vivere alla giornata.
Le cifre astronomiche che saranno disponibili in poco tempo è la miglior garanzia per un successo perfetto e duraturo ed infondere un fondato ottimismo.
Per quanto riguarda l’Europa, il discorso è diverso. Se l’Italia non ha le carte in regola per aver voce in capitolo in Europa è anche vero che l’Europa non ha tutte le carte in regola per “condizionare” l’Italia. Entrambi non hanno saputo evitare la crisi ed entrambi trovano difficoltà a gestirla. In breve: le riforme strutturali, anche istituzionali, e la lotta agli sprechi ed alle inefficienze dovranno essere attuati sia in Italia che in Europa.
In ogni caso il mio metodo va applicato a tempo determinato ovvero sino a quando non si raggiungono quei traguardi che garantiscono un regime di sviluppo sostenibile e condiviso: abbattimento del debito ppbb; riduzione della pressione fiscale; riforme istituzionali (vedere il blog  www.lambda-ridens.blogspot.com ); seguita da una politica generale di risanamento.
Innumerevoli sono i benefici rivenienti da questa operazione che interessa sia i Paesi ad alto rischio che quelli più avvantaggiati. Ma questo è un altro argomento.
Se tutto andrà per il meglio, l’IBL non me ne voglia se dovrà rimuovere il simpatico orologio del debito ppbb scandito in tempo reale. E’ un pezzo di storia che andrà rimosso e si troverà  in buona compagnia con quello di Times Square  e il Debt clock del The Economist.
Il presente documento è tratto da una mia relazione tecnica. Grazie per la cortese attenzione.
p.i. Antonio Agherbino
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